Fertilityday: la prevenzione (sbagliata) ai tempi di youporn

Il 22 Settembre, come ormai sappiamo, sarà il #Fertilityday, un’iniziativa promossa dal Ministro della Salute per informare la comunità sui temi “della fertilità e della sua protezione”. L’iniziativa prevede anche spazi dedicati a bambini e ragazzi, dove i più piccoli, addirittura per un’intera giornata, possono conoscere il corpo umano e le fasi della fertilità.

Nonostante le polemiche sul tipo e lo stile di comunicazione scelto per promuovere la campagna, la ministra Lorenzin ha ribadito la sua posizione con un tweet:

Fertilityday

Il fertilityday è quindi prevenzione. Ma il modo migliore per fare politiche per la salute e prevenzione in ambito di sessualità e fertilità, soprattutto verso i più giovani, è semplicemente uno: introdurre l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole.

Perché l’unica educazione sessuale che oggi i ragazzi ricevono è quella che trovano su youporn e gli altri siti di video pornografici: imparano la sessualità ispirandosi e confrontandosi con quanto vedono sulla rete. E sappiamo che il web fornisce canali di informazione spesso non controllati, dove la qualità delle notizie può essere molto bassa, e si può quindi correre il rischio di ricevere informazioni distorte sul sesso.

Ma una sessualità così impostata, fatta d’immagine e superficialità, perde spesso la sua valenza positiva, diventando solo un uso reciproco di corpi. Per gli adolescenti di oggi quindi, abituati a vivere costantemente la rete, la formazione della propria affettività e sessualità è sempre più influenzata dal materiale che possono reperire online, per cui la pornografia sta prendendo il posto dell’educazione sessuale. In questo modo non solo si creano falsi miti plasmando l’immaginario erotico e i parametri di riferimento di un’intera generazione, ma si sviluppano anche pericolosi stereotipi di genere, che vengono poi riproposti nelle dinamiche relazionali.

Se i nostri figli imparano la sessualità grazie a youporn, reiterando poi comportamenti visti online, che idea possono farsi di sé, dell’altro, della relazione con l’altro da sé, dell’intimità personale e di coppia?

Perché ancora non si vuole capire che l’educazione al rispetto dell’altro passa anche dalla sfera sessuale ed affettiva?

L’Italia è ancora uno dei pochi paesi europei a non avere introdotto l’educazione sessuale nelle scuole. Forse perché parlare di certi argomenti con i minori mette in imbarazzo gli adulti. Ma l’educazione sessuale è l’unico modo per fare veramente una prevenzione corretta ed adeguata. Perché la prevenzione serve, eccome.

 

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